Statistiche sito,contatore visite,
 counter web invisibile

torna a casa,Lessie

Auto ad Idrogeno


Da "La Repubblica" del 8-3-2001 Dal futuro l'ultima sfida l'auto che viaggia ad aria Arrivano in Italia dieci prototipi: saranno donati al Vaticano. Tra un anno i primi modelli di serie: costeranno diciotto milioni - VINCENZO BORGOMEO - ROMA - L'auto che va ad aria. Sembra una follia, ma è realtà: l'aria stessa, infatti, è compressa e viene "sparata" con forza sui pistoni di un motore più o meno normale. Questo, in estrema sintesi il funzionamento del più incredibile brevetto del Ventesimo secolo. Ce ne è già abbastanza per gridare al miracolo, ma se poi consideriamo che l'aria emessa dallo scarico è più pulita di quella che è stata aspirata grazie a un particolare sistema di filtraggio. Tutto nasce da un idea, subito brevettata, di un ingegnere francese, Guj Negre che ha subito fondato la Mdi con sede in Lussemburgo per creare i primi prototipi. Poi sono arrivati i primi finanziamenti e i primi investitori privati: solo in Italia, stanno per essere aperte dieci fabbriche dalla Eolo, la società che ha l'esclusiva di produzione e commercializzazione per il nostro Paese. La macchina è in realtà una gigantesca monovolume lunga 3,84 metri, larga 1,72 ma - soprattutto - alta come una persona in piedi: 1,75 metri. Un altro record. Così l'abitabilità è massima, rendendo possibile l'offerta di quattro diverse varianti: furgone, pick up, taxi e trasporto passeggeri. Tutte con aria condizionata di serie. Un lusso sfrenato reso possibile grazie al fatto che l'aria esce dallo scarico a meno 30 gradi. La grande altezza, comunque, nasconde un altro trucco: sotto il pianale ci sono le bombole ad aria compressa e il motore, un microscopico bicilindrico di 567 cc da 25 Cv, alimentato a "iniezione d'aria elettronica" come recita coreograficamente la scheda tecnica. I tecnici raccontano che si sarebbe potuto fare di più e meglio (è già allo studio un possente 6 cilindri a V da oltre 100 Cv), ma questo è stato considerato il compromesso ideale per un veicolo da città: così la velocità massima è di 110 chilometri orari ma, soprattutto, l'autonomia di 200 chilometri in città o 10 ore di funzionamento ininterrotto. Se poi si volesse viaggiare a velocità costante, allora la Eolo percorrerebbe 240 chilometri a 60 orari e circa 170 a tavoletta. La vera anima della Eolo consiste tuttavia nel sistema di ricarica: a bordo, su ogni vettura, è montato un piccolo compressore elettrico che, attaccandosi a una normale presa di corrente a 220 V, in quattro ore assicura il pieno d'aria compressa. In alternativa è già stata approntata una stazione di servizio che in meno di tre minuti "spara" nei serbatoi un bel pieno. Il costo è quello dell'elettricità che serve per comprimere l'aria nei serbatoi. Un costo, però, bassissimo. E' stato calcolato che un taxi diesel brucia mediamente 51 mila lire di carburante al giorno, ossia 15 milioni l'anno. La Eolo consuma invece per lo stesso tipo di utilizzo 1,3 milioni di corrente l'anno. Così l'auto - che costerà 18-20 milioni - si ripaga da sola in un anno e mezzo. Fra una decina di giorni dieci vetture arriveranno a Roma e saranno donate al Vaticano per una sperimentazione nella piccola città papale. Nel frattempo (entro il mese di maggio) arriverà anche l'omologazione e prenderà il via la produzione. In modo tale da assicurare per il giugno del prossimo anno le prime consegne.



RELIGIONE E FILOSOFIA PROGRESSO SOCIALE SALUTE E BENESSERE ARTE E CULTURA ECONOMIA E LAVORO VARIE E CURIOSITA'
torna a casa,Lessie